<font style="color: rgb(102, 0, 0);" size="4"><b>Livros de escritores que apoiam Cesare Battisti são proscritos e recolhidos das bibliotecas de Veneza</b></font><font size="4"><br style="color: rgb(102, 0, 0);"><br style="color: rgb(102, 0, 0);">
</font>
<div style="color: rgb(102, 0, 0);"><font face="Arial" size="4">A Assessoria de Cultura de Berlusconi enviou uma circular a todas as
bibliotecas de Veneza mandando remover das estantes todos os livros escritos por
autores que apóiam Cesare Battisti.</font></div>
<div style="color: rgb(102, 0, 0);"><font size="4"> </font></div>
<font size="4"><span style="color: rgb(102, 0, 0);">Os nomes dos escritores foram colhidos de um abaixo-assinado, em favor de Battisti, divulgado em 2004. Alguns nomes: </span><i style="color: rgb(102, 0, 0);">Valerio
Evangelisti, Massimo Carlotto, Tiziano Scarpa, Nanni Balestrini, Daniel
Pennac, Giuseppe Genna, Giorgio Agamben, Girolamo De Michele, Vauro,
Lello Voce, Pino Cacucci, Christian Raimo, Sandrone Dazieri, Loredana
Lipperini, Marco Philopat, Gianfranco Manfredi, Laura Grimaldi, Antonio
Moresco, Carla Benedetti, Stefano Tassinari</i><span style="color: rgb(102, 0, 0);"> e muitos outros.</span><br style="color: rgb(102, 0, 0);"><br style="color: rgb(102, 0, 0);"><span style="color: rgb(102, 0, 0);">FONTE: </span></font><font style="color: rgb(102, 0, 0);" face="Arial" size="4"><a href="http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=2572" target="_blank">http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=2572</a></font><br>
<br><h1><a href="http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=2572" rel="bookmark" title="Permanent Link to Da Venezia partono i roghi di libri. Vogliamo fare qualcosa?" target="_blank">Da Venezia partono i roghi di libri. Vogliamo fare qualcosa?</a></h1>
<span></span>
<p>Avvertenza preliminare: il caso Battisti qui è solo un pretesto. Non
ci fosse stato quello, ne avrebbero cercato un altro. Ragion per cui,
in questo post <span style="text-decoration: underline;">non</span> si
parlerà dello specifico di quella vicenda. Chi conosce soltanto la
campana battuta a martello dai media e dai politici e volesse sentirne
altre, può informarsi su Carmilla<b></b>. Chi vuole
discuterne, è pregato di farlo altrove (la rete è piena di blog e
forum). Come la pensiamo noi è sufficientemente noto, a suo tempo ne
abbiamo scritto, soppesando ogni parola, sforzandoci di mantenere un
equilibrio<b></b>. Ma oggi la questione è un’altra, come ha capito benissimo il collega <b>Carlo Lucarelli</b>, che ci manda questo messaggio:</p>
<blockquote><p>«Sul
“caso battisti” – sia l’uomo che la vicenda – abbiamo posizioni
differenti, ma quello che stanno cercando di fare con questa lista di
proscrizione è veramente una porcata ed è pura censura del dissenso. Io
non sono uno dei firmatari dell’appello pro Battisti ma sono
disponibile ad appoggiare comunque qualunque iniziativa condivisibile
nel contrastare questa squallida operazione da dittatura stupida.»</p></blockquote>
<p>E ora raccontiamo cosa sta succedendo.</p>
<p>L’assessore alla cultura della provincia di Venezia,
l’ex-missino-oggi-berlusconiano Speranzon, ha accolto il suggerimento
di un suo collega di partito e intimerà alle biblioteche del veneziano
di:<b><br>
1)</b> rimuovere dagli scaffali i libri di tutti
gli autori che nel 2004 firmarono un appello dove si chiedeva la
scarcerazione di Cesare Battisti;<b><br>
2)</b> rinunciare a organizzare iniziative con tali scrittori (vanno dichiarati “persone sgradite”, dice).<br>
Il bibliotecario che non accetterà il diktat “se ne assumerà la responsabilità”.<br>
Si allude forse al congelamento di fondi, al mancato patrocinio delle iniziative, al mobbing, a campagne stampa ostili?<br>
La proposta ha avuto il plauso del COISP, un sindacato di polizia. Così
il bibliotecario ci pensa due volte, prima di mettersi contro l’ente
locale <i>e</i> le forze dell’ordine.<br>
Una cricca di “sinceri democratici” si sta già muovendo per estendere
la cosa a tutto il Veneto, ed è probabile che l’iniziativa venga
emulata oltre i confini regionali.<br>
Ecco cosa si può leggere sul “Gazzettino”<b></b>:</p>
<blockquote><p>«Scriverò agli assessori alla Cultura dei Comuni del
Veneziano perché queste persone siano dichiarate sgradite e chiederò
loro, dato anche che le biblioteche civiche sono inserite in un sistema
provinciale, che le loro opere vengano ritirate dagli scaffali [...]
Chiederò di non promuovere la presentazione dei libri scritti da questi
autori: ogni Comune potrà agire come crede, ma <span style="text-decoration: underline;">dovrà assumersene le responsabilità</span>.
Inoltre come consigliere comunale a Venezia, presenterò una mozione
perché Venezia dia l’esempio per prima [...] Scriveremo agli assessori
regionali Marino Zorzato e Elena Donazzan, perché estendano
l’iniziativa in tutto il Veneto.»</p></blockquote>
<p>Ora, il fatto stesso che uno possa <i>concepire</i>
una cosa del genere indica che lo sprofondamento italico sta toccando
nuove, nauseanti bassezze. Stiamo ormai trivellando il fondo della
Fossa delle Marianne, circondati da pesci ciechi e deformi, in cerca
dell’oscurità più oscura che possa prodursi nell’universo.<br>
Vogliamo stare in fondo alla fossa insieme a questi tetri, squallidi
palombari della censura, o vogliamo impegnarci a riemergere?<br>
Lassù c’è il sole, per chi desidera rivederlo.</p>
<p>Nella lista di proscrizione siamo in tantissimi: noi, Valerio
Evangelisti, Massimo Carlotto, Tiziano Scarpa, Nanni Balestrini, Daniel
Pennac, Giuseppe Genna, Giorgio Agamben, Girolamo De Michele, Vauro,
Lello Voce, Pino Cacucci, Christian Raimo, Sandrone Dazieri, Loredana
Lipperini, Marco Philopat, Gianfranco Manfredi, Laura Grimaldi, Antonio
Moresco, Carla Benedetti, Stefano Tassinari e molti altri.<br>
Praticamente dovrebbero svuotarli, gli scaffali.<br>
E forse è quello che sognano.</p>
<p>Ha ragione Quadruppani: non si può reagire con un’alzata di spalle,
dire “è solo una provocazione”, consigliare l’indifferenza “per non
fare pubblicità a certa gente”. A volte bisogna fare così, ma non
sempre.<br>
Certo, questa è <i>anche</i> una provocazione, ma è soprattutto altro:<b><br>
1)</b> è <span style="text-decoration: underline;">una minaccia a un’intera categoria di lavoratori</span> (i bibliotecari), che dovrebbero accettare un ultimatum autoritario e anti-costituzionale altrimenti la pagano cara.<br>
<b>2)</b> è un atto finalizzato a isolare e censurare
scrittori e artisti in quanto “complici” del terrorismo. Un atto
compiuto da un amministratore, una figura di potere che, agitando uno
spauracchio per distogliere l’attenzione da altri problemi, si appella
alle reazioni viscerali del “popolo”. Un atto che vuole intimidire e
“mettere in riga” chi produce discorso pubblico.<br>
Come ha dichiarato il collega <b>Tiziano Scarpa</b>: «Così si colpisce la cittadinanza di uno scrittore, che è nella lingua e nelle sue opere.»<b></b></p>
<p>A questa schifezza dovremmo reagire tutti, non solo gli scrittori
direttamente coinvolti o i bibliotecari direttamente minacciati.<br>
- Dovrebbero farsi sentire i cittadini, i lettori, <b>i frequentatori delle biblioteche</b>.<br>
- Dovrebbero farsi sentire <b>amministratori, forze politiche e associazioni di Venezia</b> e dei comuni circostanti.<br>
- Dovrebbe cercare di <b>scriverne</b> chiunque lavori nell’informazione o abbia un blog <i>et similia</i>;<br>
- Dovrebbe dire qualcosa l’<b>Associazione Italiana Biblioteche</b>.<br>
- Dovrebbero dire qualcosa i <b>sindacati dei dipendenti pubblici</b>.<br>
- Dovrebbero muoversi <b>gli editori</b>, anche legalmente, con querele e cause civili, a fronte di un’azione che procura loro danni materiali e morali.<br>
- Andrebbero mandate <b>mail di protesta ai giornali</b> (non solo a quelli veneti), andrebbero affissi <b>volantini e lettere aperte</b> alle bacheche di biblioteche e sale di lettura.<br>
- Andrebbero <b>diffusi e linkati post come questo</b>
(in calce al quale metteremo gli aggiornamenti sulla vicenda) e
qualunque altro articolo, testo o video che informi su questo
personaggio, sulle sue intenzioni liberticide e su eventuali iniziative
dei suoi emuli e sodali.</p>
<p>Alcuni degli scrittori finiti in lista nera (insieme ad altri che
non ci sono finiti ma sono solidali) stanno discutendo, si stanno
coordinando, stanno valutando quali azioni (anche legali)
intraprendere. Ma se si muoveranno solo loro, la censura passerà. La
minaccia è rivolta a tutti: a chi scrive, a chi legge, a chi ha a cuore
la molteplicità dei punti di vista su <i>qualunque</i> argomento. Se sottovalutiamo l’iniziativa perché è stupida, si crea un precedente. E’ un’iniziativa<i> tanto più</i> pericolosa quanto più è stupida. Come acutamente fa notare il blogger<b> Mazzetta</b>, si intende affermare il principio secondo cui sarebbe perfettamente normale</p>
<blockquote><p>«applicare
un filtro morale, selezionando i libri in base ai comportamenti degli
autori e alla loro aderenza ideologica e politica al volere delle
maggioranze di governo.<br>
Come se, un domani che Berlusconi dovesse cadere in disgrazia, qualcuno
proponesse di bandire da tutte le biblioteche del regno i libri di
quanti lo hanno sostenuto o difeso, come se le opere letterarie
potessero e dovessero essere selezionate in base alle credenziali
morali e politiche dell’autore.»<b></b></p></blockquote><br>