<h1 class="entry-title">Heritage scandal: Italy shuts down national sound archives</h1>
<div class="post-info"><span class="date published time" title="2012-07-15T09:56:50+00:00">July 15, 2012</span> By <span class="author vcard"><span class="fn"><a href="http://www.artsjournal.com/slippeddisc/author/nlebrecht" class="fn n" title="Norman Lebrecht" rel="author">Norman Lebrecht</a></span></span> <span class="post-comments"><a href="http://www.artsjournal.com/slippeddisc/2012/07/heritage-scandal-italy-shuts-down-national-sound-archives.html#comments">7 Comments</a></span> </div>
<p>A stroke of a Rome bureaucrat’s pen – 12 lines of paragraph 38 of
Article 13 of Decree Law No. 95 of 6 July 2010 – is the legal
authorisation. It has now been put in force to shut down an archive of
invaluable phonographic history, dating back to the dawn of the machine.</p>
<p>Might someone step in to preserve the artefacts from sharing the fate
of so much Italian heritage? I’ve never used the archive, but I imagine
there must be treasures of vocal lore and templates of singing
technique.</p>
<p>Could the British Library rescue the Discoteco di Stato? La Bib Nat?
Or Library of Congress? Before its contents start appearing on street
markets.</p>
<p>Read on <a href="http://www.paesesera.it/Cultura-e-spettacolo/Musica/Discoteca-di-Stato-verso-la-scomparsa-Addio-a-80-anni-di-memoria-sonora">here</a> (in Italian).</p>
<p><a href="http://www.artsjournal.com/slippeddisc/wp/wp-content/uploads/2012/07/Discoteca-di-Stato_full.jpg"><img class="aligncenter size-full wp-image-5995" title="Discoteca-di-Stato_full" src="http://www.artsjournal.com/slippeddisc/wp/wp-content/uploads/2012/07/Discoteca-di-Stato_full.jpg" alt="" height="479" width="448"></a></p>
<br clear="all"><h1>Discoteca di Stato verso la scomparsa<br>Addio a 80 anni di memoria sonora</h1>
<div style="margin-bottom:10px;margin-left:10px;float:right;clear:right">
<br>
</div>
<div class="social-head">
<span style="height:20px;width:130px"></span> <a name="fb_share" type="button_count" href="http://www.facebook.com/sharer.php?u=http%3A%2F%2Fwww.paesesera.it%2FCultura-e-spettacolo%2FMusica%2FDiscoteca-di-Stato-verso-la-scomparsa-Addio-a-80-anni-di-memoria-sonora&t=Discoteca%20di%20Stato%20verso%20la%20scomparsa%20Addio%20a%2080%20anni%20di%20memoria%20sonora%20%2F%20Musica%20%2F%20Cultura%20e%20spettacolo%20-%20Nuovo%20Paese%20Sera&src=sp" style="float:right;text-decoration:none"><span class="fb_share_size_Small "><span class="FBConnectButton FBConnectButton_Small" style><span class="FBConnectButton_Text"></span></span><span class="fb_share_count fb_share_count_right"><span class="fb_share_count_inner"></span></span></span></a>
</div>
<div class="attribute-short">
<p>Il decreto del governo dichiara la soppressione
dell'Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi. Contiene quasi
500mila supporti inventariati e catalogati, "tutto lo scibile
fonografico pubblicato". All’Icbsa sono pronti alla mobilitazione: "come
mai viene soppresso un Istituto storico che non ha auto blu e non
effettua sprechi e ha un budget ridotto a livelli di sussistenza?".
L'Idv lancia un appello <i>DI BEATRICE NENCHA</i></p> </div>
<div class="attribute-long">
<p class=" text-JUSTIFY">Un altro tassello di prestigiosa
memoria storica nazionale, l’ex Discoteca di Stato - Museo
dell'Audiovisivo, rischia di essere cancellato dall’oggi al domani sotto
la mannaia dellla Spending Review del governo Monti. Dove si punta ad
eliminare, sopprimendoli o accorpandoli, 37 tra enti e istituti pubblici
non economici statali considerati dal governo non più strategici, o
addirittura “doppioni”. C’è tensione e sconcerto nella splendida sede
cinquecentesca di Palazzo Mattei, in via Michelangelo Caetani 32, dove
al piano terra tutti i servizi e i locali rimangono ancora aperti al
pubblico ma, si teme, forse per poco. I dipendenti e la direzione hanno
paura che la storica Discoteca di Stato, che dal 1928 custodisce
l’intero patrimonio musicale italiano, possa venire smantellata come
altri prestigiosi enti di ricerca e culturali come l’Istituto di Alta
Matematica e il Centro Fermi.</p><p class=" text-JUSTIFY"><b>QUASI UN SECOLO DI REPERTI UNICI</b>
- Una decina di righe - al comma 38 dell’articolo 13 del decreto legge
n° 95 del 6 luglio 2010 – bastano per azzerare quasi un secolo di
testimonianze musicali e di reperti unici nella storia della fonografia,
dell’etno-antropologia e un punto di riferimento unico per musicisti e
musicologi a livello internazionale, come anche per i cittadini. “A
decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto,
l’Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi (Icbsa.) è
soppresso” - recita a pagina 43 il decreto - mentre “le funzioni e i
compiti, nonché le risorse di personale, finanziarie e strumentali,
dell’Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi sono trasferite
alla competente Direzione generale del Ministero per i beni e le
attività culturali”.</p><p class=" text-JUSTIFY"><b>L'APPELLO DELL'IDV</b>
- «Dopo l’eliminazione di Cinecittà e della Cineteca Nazionale, anche
il destino dell’Icbsa sembra segnato con la sparizione della più
imponente collezione pubblica del nostro Paese, composta da quasi
500mila supporti inventariati e catalogati» denuncia Andrea Costa,
delegato ai Beni culturali di Roma per l’Idv, che invita anche tutto il
mondo culturale e musicale italiano alla sottoscrizione dell’appello,
lanciato sul web dall’Istituto (<a href="mailto:nonchiudiamoicbsa@yahoo.it" target="_self">nonchiudiamoicbsa@yahoo.it</a>),
per salvare «un sussidio formidabile per i musicisti italiani con tutto
lo scibile fonografico pubblicato, con registrazioni ad hoc realizzate
da tutti i cantanti e direttori d'orchestra, le voci e i discorsi
celebri dei protagonisti della storia d'Italia, dal Duca d’Aosta a Leone
XIII, oltre alla più grande collezione di antiche lacche incise di
musica napoletana, nastri magnetici, antichi strumenti di
fonoriproduzione e i preziosi archivi del Folk Studio di Roma. Vogliamo
la certezza, infine, che l’operazione non nasconda un’abile mossa
speculativa per appropriarsi di un gioiello immobiliare in centro
storico».</p><p class=" text-JUSTIFY"><b>PRONTI ALLA MOBILITAZIONE</b> -
Dall’Icbsa sono pronti ad ogni forma di mobilitazione, chiedendo
anzitutto conto al governo del «come mai nel testo di un dispositivo
legislativo finalizzato a reali risparmi a livello nazionale viene
espressamente nominato un Istituto storico, unico nel nostro Paese, che
non ha auto blu, non effettua alcuno spreco di denaro pubblico, con un
budget ridotto a livelli di sussistenza». A rilanciare il quesito dei
lavoratori ci pensa, dalla Regione, la consigliera Giulia Rodano:
«Condivido la domanda su quale mai risparmio dovrebbe venire dallo
scioglimento nel Mibac dell'Archivio. Anche per il Centro Sperimentale e
per la Cineteca Nazionale si tratta di scelte difficilmente
comprensibili e sempre all'interno di quella che appare una vera e
propria linea di smantellamento delle nostre istituzioni culturali piú
prestigiose. Come Italia dei Valori abbiamo già posto al ministro
Ornaghi pubblicamente le nostre richieste su queste questioni e agiremo
con tutti gli strumenti possibili, anche in sede parlamentare, per
salvare un istituto che da oltre 80 anni assicura la tutela del
patrimonio sonoro nazionale».</p> </div>
<div class="attribute-author">
<label>di</label> Beatrice Nencha </div>
<div class="attribute-byline">
<div class="attribute-info">
<br>
</div>
<div class="attribute-published">
Venerdì, 13 Luglio 2012
</div>
</div><br>-- <br><div>carlos palombini<br></div><a href="http://www.researcherid.com/rid/F-7345-2011" target="_blank">www.researcherid.com/rid/F-7345-2011</a><br>