[ANPPOM-L] Livros de escritores que apoiam Cesare Battisti são proscritos e recolhidos das bibliotecas de Veneza

Jorge Antunes antunes em unb.br
Dom Jan 16 17:57:21 BRST 2011


*Livros de escritores que apoiam Cesare Battisti são proscritos e recolhidos
das bibliotecas de Veneza*

 A Assessoria de Cultura de Berlusconi enviou uma circular a todas as
bibliotecas de Veneza mandando remover das estantes todos os livros escritos
por autores que apóiam Cesare Battisti.

Os nomes dos escritores foram colhidos de um abaixo-assinado, em favor de
Battisti, divulgado em 2004. Alguns nomes: *Valerio Evangelisti, Massimo
Carlotto, Tiziano Scarpa, Nanni Balestrini, Daniel Pennac, Giuseppe Genna,
Giorgio Agamben, Girolamo De Michele, Vauro, Lello Voce, Pino Cacucci,
Christian Raimo, Sandrone Dazieri, Loredana Lipperini, Marco Philopat,
Gianfranco Manfredi, Laura Grimaldi, Antonio Moresco, Carla Benedetti,
Stefano Tassinari* e muitos outros.

FONTE: http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=2572

Da Venezia partono i roghi di libri. Vogliamo fare
qualcosa?<http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=2572>

Avvertenza preliminare: il caso Battisti qui è solo un pretesto. Non ci
fosse stato quello, ne avrebbero cercato un altro. Ragion per cui, in questo
post non si parlerà dello specifico di quella vicenda. Chi conosce soltanto
la campana battuta a martello dai media e dai politici e volesse sentirne
altre, può informarsi su Carmilla**. Chi vuole discuterne, è pregato di
farlo altrove (la rete è piena di blog e forum). Come la pensiamo noi è
sufficientemente noto, a suo tempo ne abbiamo scritto, soppesando ogni
parola, sforzandoci di mantenere un equilibrio**. Ma oggi la questione è
un’altra, come ha capito benissimo il collega *Carlo Lucarelli*, che ci
manda questo messaggio:

«Sul “caso battisti” – sia l’uomo che la vicenda – abbiamo posizioni
differenti, ma quello che stanno cercando di fare con questa lista di
proscrizione è veramente una porcata ed è pura censura del dissenso. Io non
sono uno dei firmatari dell’appello pro Battisti ma sono disponibile ad
appoggiare comunque qualunque iniziativa condivisibile nel contrastare
questa squallida operazione da dittatura stupida.»

E ora raccontiamo cosa sta succedendo.

L’assessore alla cultura della provincia di Venezia,
l’ex-missino-oggi-berlusconiano Speranzon, ha accolto il suggerimento di un
suo collega di partito e intimerà alle biblioteche del veneziano di:*
1)* rimuovere dagli scaffali i libri di tutti gli autori che nel 2004
firmarono un appello dove si chiedeva la scarcerazione di Cesare Battisti;*
2)* rinunciare a organizzare iniziative con tali scrittori (vanno dichiarati
“persone sgradite”, dice).
Il bibliotecario che non accetterà il diktat “se ne assumerà la
responsabilità”.
Si allude forse al congelamento di fondi, al mancato patrocinio delle
iniziative, al mobbing, a campagne stampa ostili?
La proposta ha avuto il plauso del COISP, un sindacato di polizia. Così il
bibliotecario ci pensa due volte, prima di mettersi contro l’ente
locale *e*le forze dell’ordine.
Una cricca di “sinceri democratici” si sta già muovendo per estendere la
cosa a tutto il Veneto, ed è probabile che l’iniziativa venga emulata oltre
i confini regionali.
Ecco cosa si può leggere sul “Gazzettino”**:

«Scriverò agli assessori alla Cultura dei Comuni del Veneziano perché queste
persone siano dichiarate sgradite e chiederò loro, dato anche che le
biblioteche civiche sono inserite in un sistema provinciale, che le loro
opere vengano ritirate dagli scaffali [...] Chiederò di non promuovere la
presentazione dei libri scritti da questi autori: ogni Comune potrà agire
come crede, ma dovrà assumersene le responsabilità. Inoltre come consigliere
comunale a Venezia, presenterò una mozione perché Venezia dia l’esempio per
prima [...] Scriveremo agli assessori regionali Marino Zorzato e Elena
Donazzan, perché estendano l’iniziativa in tutto il Veneto.»

Ora, il fatto stesso che uno possa *concepire* una cosa del genere indica
che lo sprofondamento italico sta toccando nuove, nauseanti bassezze. Stiamo
ormai trivellando il fondo della Fossa delle Marianne, circondati da pesci
ciechi e deformi, in cerca dell’oscurità più oscura che possa prodursi
nell’universo.
Vogliamo stare in fondo alla fossa insieme a questi tetri, squallidi
palombari della censura, o vogliamo impegnarci a riemergere?
Lassù c’è il sole, per chi desidera rivederlo.

Nella lista di proscrizione siamo in tantissimi: noi, Valerio Evangelisti,
Massimo Carlotto, Tiziano Scarpa, Nanni Balestrini, Daniel Pennac, Giuseppe
Genna, Giorgio Agamben, Girolamo De Michele, Vauro, Lello Voce, Pino
Cacucci, Christian Raimo, Sandrone Dazieri, Loredana Lipperini, Marco
Philopat, Gianfranco Manfredi, Laura Grimaldi, Antonio Moresco, Carla
Benedetti, Stefano Tassinari e molti altri.
Praticamente dovrebbero svuotarli, gli scaffali.
E forse è quello che sognano.

Ha ragione Quadruppani: non si può reagire con un’alzata di spalle, dire “è
solo una provocazione”, consigliare l’indifferenza “per non fare pubblicità
a certa gente”. A volte bisogna fare così, ma non sempre.
Certo, questa è *anche* una provocazione, ma è soprattutto altro:*
1)* è una minaccia a un’intera categoria di lavoratori (i bibliotecari), che
dovrebbero accettare un ultimatum autoritario e anti-costituzionale
altrimenti la pagano cara.
*2)* è un atto finalizzato a isolare e censurare scrittori e artisti in
quanto “complici” del terrorismo. Un atto compiuto da un amministratore, una
figura di potere che, agitando uno spauracchio per distogliere l’attenzione
da altri problemi, si appella alle reazioni viscerali del “popolo”. Un atto
che vuole intimidire e “mettere in riga” chi produce discorso pubblico.
Come ha dichiarato il collega *Tiziano Scarpa*: «Così si colpisce la
cittadinanza di uno scrittore, che è nella lingua e nelle sue opere.»**

A questa schifezza dovremmo reagire tutti, non solo gli scrittori
direttamente coinvolti o i bibliotecari direttamente minacciati.
- Dovrebbero farsi sentire i cittadini, i lettori, *i frequentatori delle
biblioteche*.
- Dovrebbero farsi sentire *amministratori, forze politiche e associazioni
di Venezia* e dei comuni circostanti.
- Dovrebbe cercare di *scriverne* chiunque lavori nell’informazione o abbia
un blog *et similia*;
- Dovrebbe dire qualcosa l’*Associazione Italiana Biblioteche*.
- Dovrebbero dire qualcosa i *sindacati dei dipendenti pubblici*.
- Dovrebbero muoversi *gli editori*, anche legalmente, con querele e cause
civili, a fronte di un’azione che procura loro danni materiali e morali.
-  Andrebbero mandate *mail di protesta ai giornali* (non solo a quelli
veneti), andrebbero affissi *volantini e lettere aperte* alle bacheche di
biblioteche e sale di lettura.
- Andrebbero *diffusi e linkati post come questo* (in calce al quale
metteremo gli aggiornamenti sulla vicenda) e qualunque altro articolo, testo
o video che informi su questo personaggio, sulle sue intenzioni liberticide
e su eventuali iniziative dei suoi emuli e sodali.

Alcuni degli scrittori finiti in lista nera (insieme ad altri che non ci
sono finiti ma sono solidali) stanno discutendo, si stanno coordinando,
stanno valutando quali azioni (anche legali) intraprendere. Ma se si
muoveranno solo loro, la censura passerà. La minaccia è rivolta a tutti: a
chi scrive, a chi legge, a chi ha a cuore la molteplicità dei punti di vista
su *qualunque* argomento. Se sottovalutiamo l’iniziativa perché è stupida,
si crea un precedente. E’ un’iniziativa* tanto più* pericolosa quanto più è
stupida. Come acutamente fa notare il blogger* Mazzetta*, si intende
affermare il principio secondo cui sarebbe perfettamente normale

«applicare un filtro morale, selezionando i libri in base ai comportamenti
degli autori e alla loro aderenza ideologica e politica al volere delle
maggioranze di governo.
Come se, un domani che Berlusconi dovesse cadere in disgrazia, qualcuno
proponesse di bandire da tutte le biblioteche del regno i libri di quanti lo
hanno sostenuto o difeso, come se le opere letterarie potessero e dovessero
essere selezionate in base alle credenziali morali e politiche dell’autore.»
**
-------------- Próxima Parte ----------
Um anexo em HTML foi limpo...
URL: <http://www.listas.unicamp.br/pipermail/anppom-l/attachments/20110116/695a2dae/attachment.html>


Mais detalhes sobre a lista de discussão Anppom-L